78 ragazze e ragazzi da tutta Europa si sono riuniti nell’ EU-Balkan Youth Forum per discutere del futuro dell’Ue e dell’allargamento verso i Balcani occidentali
"Ero partito con una guerra in tasca e ne portavo una nuova negli occhi". Genocidio armeno e guerra civile in Siria, tragedie che si intrecciano nei ricordi e nei vicoli stretti di Burj Hammoud, quartiere armeno di Beirut
Aveva raccontato su OBC il suo viaggio sulle tracce di Mussa Khan, la difficile strada dei "muhajirin" afghani e del loro sogno chiamato "Europa". Ha poi deciso di tornare in Grecia per narrare la loro storia in video. Ne è nato "Just about my fingers", documentario che ha recentemente vinto il premio "Yalla Italia 2013". Paolo Martino ci rivela come è nato il film
"Tutti parlano della Siria, ma nessuno fa niente. Possibile che il mondo intero, vedendo le frustate che riceviamo, si sia messo a contarle invece che fermarle?", Ibrahim ha vent'anni, vive a Damasco e vuole una Siria diversa. L'ultima puntata del reportage "Dal Caucaso a Beirut", un intenso viaggio alla scoperta della diaspora armena mediorientale
Damasco. Quando l'autore ci arriva, nel dicembre del 2011, la rivolta contro Bashar Al Assad dura da dieci mesi. In città, sotto lo sguardo onnipresente del dittatore tutto sembra tranquillo, ma al tempo stesso assente e precario. Anche per la storica comunità armena, di nuovo preda del suo destino di cronica insicurezza. Tredicesima puntata del reportage "Dal Caucaso a Beirut"
"Nel tempo i paesi in cui viviamo, il Libano, la Siria, la Giordania, l'Iraq sono diventati casa nostra. L'arabo è diventata la nostra lingua. Il pane azzimo è diventato il nostro cibo. Ma noi, non lo dimentichiamo mai, apparteniamo a un'altra storia". Nella dodicesima puntata del reportage "Dal Caucaso a Beirut" Paolo Martino ritorna tra gli armeni del Libano
Amman è la capitale di un paese in bilico tra la fedeltà a una monarchia filo occidentale e l'onda d'urto della Primavera araba. Una comunità di tremila armeni, piccolo astro nel firmamento della diaspora, vive e sopravvive alle contraddizioni del Medioriente. L'undicesima puntata del reportage "Dal Caucaso a Beirut"
Un armeno, un siriano e un turco giocano a carte nell'unica locanda del paese. I tre animano una sala vuota con battute rituali e col vapore dei loro caffè. Ognuna delle loro vite è sintesi di storie individuali e collettive finite male, dimenticate, come questo luogo, nella provincia turca dell'Hatay al confine con la Siria. La decima puntata del reportage "Dal Caucaso a Beirut"
1915, nelle campagne intorno a Diyarbakyr armeni e curdi convivono da secoli nella miriade di villaggi dell'altopiano. Poi la caccia alle streghe lanciata da un Impero ottomano sull'orlo dell'implosione. La pulizia etnica dell'Anatolia è sistematica ma alcuni riescono a salvarsi, aiutati dalla fortuna o dai vicini di casa. La nona puntata del reportage "Dal Caucaso a Beirut"
Una città simbolo della resistenza armena. Rasa al suolo due volte, prima dalle truppe ottomane e poi dal terribile terremoto dell'autunno scorso, Van sembra condividere il destino con la bellissima Tamara, figura leggendaria, scomparsa negli abissi del lago su cui si affaccia. L'ottava puntata del reportage "Dal Caucaso a Beirut"
Quando uno stato si fonda su un mito, quel mito dev'essere difeso a tutti i costi. Sono queste parole di un professore universitario armeno che tornano in mente a Paolo attraversando le stanze gelide del Museo del genocidio turco, a Igdir. Qui la storia diventa mito e il passato viene sconvolto. La settima puntata del reportage "Dal Caucaso a Beirut"
Lande desolate, dove i contrafforti del Caucaso scendono a scaloni verso l'altopiano anatolico e i nomi, più che dalla storia, vengono dati dalla politica. La sesta puntata del reportage "Dal Caucaso a Beirut"
L'incontro con Vartuhi e con il destino che la separò dalla sorella nel 1946. Vive a Musa Dagh, in Armenia, dove un enorme falco appollaiato ricorda i combattenti armeni che nel 1915 si opposero alle truppe ottomane. La quinta puntata del reportage "Dal Caucaso a Beirut"
Vartuhi è partita da Beirut nel 1946, per raggiungere l'Armenia sovietica a bordo della nave "Pobeda". Nella terra di Stalin, però, i sopravvissuti al genocidio hanno visto il sogno di una patria trasformarsi in incubo. In viaggio verso il Caucaso sui sentieri delle migrazioni, quarta puntata del reportage "Dal Caucaso a Beirut"
I passi lenti del professor Adakessian nei corridoi dell'università armena di Haigazian, Rafi e la sua fabbrica di scarpe nel centro di Beirut, il presente che si rifà vivo nelle foto d'epoca della Pobeda, nave russa che trasferì migliaia di armeni libanesi nell'Armenia sovietica. La terza puntata del reportage "Dal Caucaso a Beirut"
Guardia del corpo di Arafat, poi protagonista della lotta armata armena e infine per 10 anni in un carcere siriano. "Quando sono uscito tutto era cambiato, l'Urss non esisteva più". L'incontro, nel quartiere armeno di Beirut, con Sarop. La seconda puntata del reportage "Dal Caucaso a Beirut"
Sull'altopiano della Bekaa, in Libano, in compagnia di Hrayer, un ragazzo della comunità armena locale. Tra ortaggi, alberi da frutto e un tragico passato. La prima tappa del reportage "Dal Caucaso a Beirut"
Tutte le strade, si dice, portano a Roma. Anche quella di Mussa Khan e di migliaia di muhajirin afghani per cui l'Italia è soltanto una tappa della tormentata ricerca di una vita migliore. Qui, tra i cantieri che costeggiano la Stazione Ostiense, si interrompe il racconto di un viaggio che non ha fine
Ancona, Italia. Ecco l'"Europa" sognata da Mussa Khan. Anche qui, però, ad accogliere i muhajirin reti metalliche e procedure che rendono la richiesta di asilo una prospettiva sfuggente e lontana